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Il veterinario risponde

Libertà e colonie feline

Salve, sono una gattara e non so come agire nei riguardi di una gattina di circa 10 anni (ovviamente sterilizzata), nata e cresciuta nella colonia felina seguita da me ed altre 2 amiche. La gattina si era ammalata di stomatite. Essendo molto docile, si era lasciata facilmente prendere e portare in clinica. L’ho tenuta in casa per 2 settimane, curata e coccolata. Avendo una casa con un piccolo giardino, l’ho fatta uscire e lei si è trovata un passaggio sulla strada. Per due giorni stava sotto le macchine Non era impaurita perche la sua colonia è praticamente un parcheggio ma non voleva nemmeno rientrare in casa. Si avvicinava al portone,e si lasciava prendere. Io, stasera, ho deciso di riportarla alla colonia, perchè mi è sembrato ingiusto di strapparla dal suo ambiente, dai suoi amici, dai suoi odori…Ora, però, non so se ho fatto bene e questo mi fa star male. Magari col tempo si abituerebbe a casa mia, ai miei gatti… Anche perchè era sempre molto tranquilla. Mi può dare, per favore, il suo consiglio? Hana Scandicci E’ meglio vivere in città con tutti i servizi a disposizione come scuola ospedale, teatro e cinema, farmacie,poste, negozi per ogni esigenza ma annegati nel traffico e passare ore a cercare un posto per la macchina, a respirare smog, a essere sopraffatti da rumori molesti a tutte le ore del giorno e della notte oppure a vivere in una bella casetta lontano da tutto immersa nel verde, con splendidi paesaggi, aria buona, magari tanti animali intorno ma non potersi muovere se nevica, avere difficoltà per l’allaccio di luce e gas, dover prendere la macchina anche solo per comprare un pezzetto di pane? Ognuno sceglie in base alle sue esigenze e alla sua cultura, i nostri animali non scelgono, siamo noi a scegliere per loro e non è mai facile capire se facciamo la cosa giusta.Così chi può dire se un animale preferisce mangiare tutti i giorni, al caldino della sua cuccia ma senza mai mettere fuori il naso di casa o cacciare, bighellonare e godere di un bel prato libero come il vento ma soffrire il freddo e i pericoli della strada. Sicuramente una gatta che per dieci anni ha vissuto nel solito ambiente non si adatta facilmente ad una nuova situazione e a volte i cambiamenti non accettati portano ad un tale stato di stress che si può anche pregiudicare la salute. Infatti le colonie feline raramente vengono spostate proprio per preservare il loro equilibrio: se un gatto di una colonia è gestibile allora va bene tenerlo in un altro luogo per un tempo limitato all’eventuale terapia ma poi possono essere rimessi nel loro ambiente una volta superata la malattia. Se è arrivata a 10 anni senza problemi può farcela ancora!

Vaccino contro leucemia felina

Gent.le dottoressa chiedo un’informazione riguardo il vaccino felv.
Vaccinare un gatto di 4 mesi con il trivalente + felv senza testare il gatto per la felv, può recare danno nell’anticipare o scatenare la malattia (leucemia) nel caso il gatto sia felv positivo?
Grazie
Barbara

Il vaccino della Leucemia felina è un vaccino inattivato che stimola la formazione di anticorpi circolanti e che proteggono il gatto dall’infezione della FelV. La durata è di circa un anno e il richiamo deve essere fatto più o meno nello stesso mese dell’ultimo vaccino effettuato l’anno precedente, tranne la prima volta dove si effettuano due somministrazioni a distanza di circa 20 giorni. Prima di fare questo vaccino si consiglia di fare il test perchè se il gatto fosse già leucemico sarebbe perfettamente inutile fare il vaccino. Sulla pericolosità di scatenare la malattia se già fosse presente non so rispondere ma penso che sia pericoloso come possono esserlo tutti i fattori di stress in un gatto immunodepresso.

Sterilizzazione cagnolina

Buongiorno dottoressa, ho preso una cagnolina meticcia che ora ha tre mesi; vorrei sapere qual’è il momento giusto per sterilizzarla.Ho anche sentito dire che prima della sterilizzazione è meglio farle fare una cucciolata, lei che ne pensa?

La sterilizzazione è un intervento chirurgico in anestesia totale che comporta l’asportazione delle ovaie e di una parte di utero. Può essere fatta in qualsiasi momento dai sei mesi in poi ma, se viene fatta prima del primo calore o subito dopo, la percentuale di avere tumori mammari in età avanzata è molto bassa, percentuale che invece si alza dopo il secondo calore e che rimane invariata dal terzo calore in poi. La necessità di far fare alla cagna una cucciolata almeno una volta nella vita è una leggenda metropolitana molto suggestiva ma che non ha nessun valore scentifico; infatti la gravidanza e il parto non prevengono i tumori come tante persone credono, nè le “gravidanze isteriche”, cioè la produzione di latte associato ad un comportamento materno dopo circa quasi due mesi dal calore senza che la cagna sia effettivamente in uno stato di gravidanza. Al contrario le cagne che hanno questo problema beneficeranno invece della sterilizzazione che preverrà sia la lattazione sia dei comportamenti anomali.

Convivenza tra gatti

Buongiorno dottoressa, vorrei sottoporle il mio problema…
ho in casa gatti di diverse età, tutti trovatelli, ma la più grande (di 15 anni) è diventata molto intollerante nei confronti degli altri, soprattutto dell’ultimo arrivato. Ringhia in continuazione, soffia, mangia voracemente e vomita spesso.
Devo sottoporla a visita medica o posso pensare che si tratti di stress, e in questo caso esistono dei rimedi blandi (tipo goccine di erboristeria?)
Grazie

La convivenza tra gatti è sempre una questione spinosa; i gatti,infatti, non sono per loro natura animali che vivono in branco, come invece è per i cani, e si adattano a condividere gli spazi con i loro simili spinti dalla necessità (soprattutto alimentare). Ecco quindi che si possono trovare colonie di gatti dove però ognuno pensa ai fatti suoi.

Se poi lo spazio è limitato, come può esserlo un appartamento, il disagio della convivenza aumenta. Quando poi accogliamo un gattino in una casa dove vive già un gatto anziano, questo non penserà di certo «evviva mi hanno portato un compagno di giochi» come romanticamente pensiamo noi ma odierà da subito il nuovo usurpatore del suo posto preferito, il ladro del suo cibo, il sudicio che sporca la sua cassetta.

Se ci dice bene dopo un pò di tempo potranno convivere se non in armonia, almeno in serena sopportazione ignorandosi l’uno con l’altro, altrimenti sarà guerra aperta. Allora bisogna cercare di lasciare al gatto già residente uno spazio a lui dedicato dove il nuovo venuto non possa disturbarlo, almeno per i primi tempi; cercare anche di aumentare le cassette per i bisogni (una per gatto più una sarebbe l’ideale) e separare anche le ciotole dell’acqua e del cibo.

Si possono utilizzare nell’ambiente feromoni felini che inducono una stato di tranquillità. Più è elevato il numero dei gatti e più è difficile la convivenza; più sono vecchi i gatti già residenti e meno sono capaci di adattarsi alle novità.
Attenzione però: prima di parlare di cambiamenti del comportamento legati allo stress nei gatti di una certa età bisogna sempre escludere prima patologie organiche come per esempio problemi tiroidei, frequenti nei gatti anziani, o problemi algici, situazioni che possono dare anche alterazioni del comportamento.

Rigurgito del cane

Salve, ho un boxer di sei anni e mezzo che all’apparenza sta bene, ma dall’autunno scorso ha degli episodi di rigurgito due/tre volte al giorno che durano pochi secondi. Inizialmente è stato curato per una faringite con tosse, ma dopo una settimana di cura ho deciso di sospenderla pechè ha avuto una reazione allergica al farmaco (si è riempito nei testicoli di croste con sangue che dopo qualche giorno dalla sospensione del farmaco sono sparite). La situazione nonostante i farmaci non è migliorata. La tosse si, ma il rigurgito con il conato persistono.
Si tratta di rigurgito e non di vomito preceduto e seguito da gocciolamento di saliva e deglutizione. Ciò non avviene immediatamente dopo aver mangiato ma quando sta coricato. La saliva è normale. Non ci sono tracce di cibo o di sangue, il colore è biancastro tipo schiuma. mangia tantissima erba anche se faccio di tutto perchè non ne mangi. Ha un appetito spropositato rispetto allo stesso periodo di altri anni. Non è affatto dimagrito e reagisce in maniera vivace agli stimoli.
Cos’ha??
vi ringrazio già da ora.
Marisa Casula

Il rigurgito è l’espulsione di materiale dalla faringe o dall’esofago e può essere cibo o saliva. Bisogna innanzitutto distinguere con certezza il rigurgito dal vomito dove invece il materiale viene espulso dopo essere arrivato allo stomaco, distinzione non sempre possibile dall’anamnesi (quello che ci riferisce il proprietario) e dalla visita clinica. In caso di dubbio bisogna ricorrere ad uno studio radiografico, a volte utilizzando un mezzo di contrasto che permetta di capire se il materiale deglutito arriva fino allo stomaco oppure no. Chiarito questo aspetto si deve andare ad indagare sulle sue cause : queste possono essere congenite oppure aquisite successivamente nel corso della vita; possono essere di natura ostruttiva, come per esempio un corpo estraneo esofageo o un restringimento dell’esofago oppure essere date da una debolezza muscolare che colpisce la muscolatura dell’esofago. Per arrivare ad una diagnosi è necessario quindi un approfondimento che comprende esami del sangue per escludere tutte quelle malattie che possono portare a debolezza muscolare e una endoscopia per vedere se ci sono lesioni o ostruzioni all’interno dell’organo che causano questo sintomo.

Le lesioni della pelle nel gatto

Buonasera, non riesco a capire che cosa abbia la mia gatta, ha un escoriazione diffusa sul muso sotto l’occhio da più di 1 anno, abbiamo fatto l’esame delle croste ma non risultano ne rogna ne tigna … la veterinaria dice che è solo una ferita che si infetta… quali altre ipotesi dovrei valutare? grazie

Le lesioni facciali del gatto aprono un’ampia discussione perchè le cause possono essere molto diverse; bisogna intanto distinguere se il gatto si gratta oppure no; giustamente la prima cosa da fare è escludere le cause parassitarie e le micosi (una delle quali è la tigna) che si possono anche trasmettere all’uomo; altre cause di lesioni facciali possono essere le infezioni batteriche, le allergie che danno un forte prurito facciale, le malattie autoimmuni fino ad alcuni tipi di tumori che colpiscono i gatti a pelo bianco.

E’ importante anche valutare la razza e l’età del gatto perchè alcune malattie sono specifiche per particolari razze o diverse per le diverse età: è raro che siano tumori in gatti molto giovani oppure allergie in gatti anziani se non ne hanno mai sofferto prima. Essendo cosi tante le cause non è facile avere una diagnosi immediata e a volte devono essere fatti diversi accertamenti prima di arrivare ad una risposta certa: di grande aiuto è poter fare una biopsia cutanea, ossia prelevare un pezzetto di cute e mandarlo ad analizzare per poter escludere alcune di queste cause. Chieda al suo veterinario, saprà consigliarla al meglio.