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Paradiso

Otto

Otto è il classico esempio di cane che, trovata una famiglia adottiva quando era un batuffolo di cucciolo dagli occhioni grandi, tanto carino per farci giocare il bambino, ha avuto in seguito il torto di crescere. Adottato e prelevato dal canile comunale di Città di Castello, accolto in casa, vezzeggiato e coccolato, dopo qualche mese e qualche suppellettile da lui rovinata si ritrovò legato alla catena senza capire il perchè.

Una studentessa, che abita nella casa di fronte, vedeva questo povero cane perennemente fermo (la catena non era più lunga di un metro e mezzo), di giorno e di notte, sotto il sole o la pioggia o il gelo invernale, senza neppure una cuccia dentro cui ripararsi. Avvisò del fatto “Lo Scudo di Pan” che intervenne andando a parlare con la padrona del cane. Dopo un breve colloquio durante il quale la signora si mostrò più che determinata a liberarsi di lui, Otto entrò momentaneamente nella casa-rifugio, con la speranza di trovargli quanto prima una vera famiglia che sapesse volergli bene.
Passarono così molti giorni, ma nessuno voleva adottare Otto: “Troppo grande, vogliamo un cucciolo!” dicevano tutti. Poi comparve un cacciatore, il quale aveva saputo del setter meticcio da una anziana signora che si era presa a cuore la sorte dello sfortunato animale. Volle vederlo, con occhio critico, e disse che prima di firmare il foglio di adozione lo avrebbe “provato” per una quindicina di giorni e capire se aveva attitudine alla caccia. Otto, per come si era mostrato sino allora, era una cane tranquillo, un po’ triste ma non timoroso: si fidava ancora degli esseri umani…
Venne dunque affidato a quell’uomo: un errore che la nostra associazione non ripeterà mai più! Dopo circa venti giorni infatti torna il cacciatore con Otto tenendolo con una corda al collo. “Questo cane non è buono a niente!” sono state le sue parole. E se ne è andato. Ma era proprio Otto il cane che, rientrato nella casa-rifugio, si era rincantucciato in un angolo, con lo sguardo torbido, magro sfinito e con un frenetico “ballo di San Vito” che non lo teneva ferma un attimo?
I nostri volontari gli si avvicinarono per tranquillizzarlo, ma lui cominciò ad ululare disperatamente, buttandosi sulla schiena per evitare di essere preso per il collo. Gli occhi erano diventati bianchi: dal terrore di essere picchiato, li aveva completamente rovesciati! Continuava tuttavia ad agitare le zampe per grattarsi: il suo mantello non era nero di sporcizia, come era sembrato in un primo tempo, era completamente ricoperto di pulci, centinaia e centinaia di pulci che lo stavano divorando!
Ci volle del bello e del buono per riuscire ad afferrare quel povero animale martoriato, avvolgerlo in una coperta, caricarlo in auto e portarlo immediatamente al più vicino lavaggio per cani. Furono impiegate ben tre ore tra insaponature, sciacqui, risciacqui e antiparassitari, per liberarlo completamente da quel tormento. Vi erano anche ferite da morsi di altri cani, oltre alle croste sulla pelle causate dal suo continuo grattarsi. Ma ai danni fisici si è rimediato in breve tempo, compresa la spaventosa magrezza.
Ci sono voluti invece anni per guarire l’anima di Otto, la sua psiche. Tuttora lui non si fida ancora completamente neppure dei volontari che lo accudiscono con amore tutti i giorni, e di tanto in tanto gli riprendono gli attacchi di panico. Il suo continuo abbaiare isterico per un nonnulla è la sua denuncia al mondo del male patito per mano di un criminale! Otto odia i cacciatori (e non è il solo!!!).

APRILIA

Aprilia viene dal canile di Lucignano (Arezzo). Era l’ottobre del 2007 e lei aveva circa un anno e mezzo quando fu tolta da quella struttura. Lo Scudo di Pan infatti si assunse l’impegno di trovare a questa creatura tutta pelo una famiglia.

Dopo qualche giorno di permanenza nella nostra casa-rifugio, Aprilia venne adottata da una signora di Montevarchi; sembrava una adozione sicura, in quanto la signora in questione e suo marito, al momento della firma del foglio di adozione, si erano infervorati nel progettare acquisti per la cara bestiola, dalla cuccia alla pettorina, al guinzaglio, nonchè una visita di controllo presso un loro veterinario di fiducia. “Bene!- abbiamo pensato – questa cucciola sarà di sicuro amata!” Ma il giorno successivo, di mattina presto, ricevemmo una telefonata che ci intimò di andare a riprendere immediatamente Aprilia perchè…”…questo cane abbaia!!!”
In questi casi la cosa migliore è andare a riprendere subito l’animale senza cercare di mediare. Evidentemente moglie e marito credevano di aver adottato un “peluche”. Quella casa non era certo adatta per accogliere un cane.
Così Aprilia è tornata il giorno stesso da noi, tutta scodinzolante e felice di essere nuovamente tra amici, amici veri! Da cosa deriva il suo buffo nome? Dal fatto che quando abbaia sembra un 125 c.c. scarburato. Deve essere stata questa strana abbaiata a sconvolgere la famiglia di Montevarchi!

BUCK

  • colore: marrone chiaro
  • carattere: dolcissimo
  • rapporto con gli altri cani: ottimo
  • età presunta al momento dell’ arrivo nel 2008: 1/2 anni
  • arriva da: Latina

Buck è nato a Latina, nel Lazio, presumibilmente nel 2007. Non sappiamo nulla di lui, se ha mai avuto una famiglia che lo abbia adottato da cucciolo, o se è sempre stato un cane di strada fino al momento in cui venne travolto da un’auto, rimanendo così paralizzato agli arti posteriori. Fatto sta che Buck si ritrovò nel canile comunale di Latina.

Ora non tutti sanno che esiste una legge che vieta la soppressione dei cani randagi nei canili, come purtroppo avveniva un tempo, a patto però che il cane sia sano e autosufficiente. Buck non lo era, per cui il veterinario della USL di quella città aveva dato l’autorizzazione per sopprimerlo. Ma nonostante tutto, si può dire che Buck sia nato sotto una buona stella.

Infatti una giovane veterinaria, che prestava servizio come volontaria in quel canile, si ricordò di aver conosciuto mesi prima alla Festa dell’Uva di Subbiano una giovane associazione animalista che ospitava nella propria casa-rifugio un cane paralizzato, il mitico Flippo Lippo!

Si mise così immediatamente in contatto con Lo Scudo di Pan, chiedendo aiuto per il povero Buck, e lo portò fino a Capolona, dopo averlo sterilizzato, vaccinato e microcippato, tutto a spese sue. Buck si ambientò subito, venne accolto senza difficoltà dagli altri ospiti e dopo un po’ di tempo accettò la sua infermità, abituandosi a camminare con un carrellino che Lo Scudo di Pan acquistò dopo pochi giorni dal suo arrivo, grazie anche agli insegnamenti di Flippo Lippo che con il carrellino ci camminava già da quattro anni.

Commuovente fu anche la generosità dei clienti di un Centro Commerciale di Castelnuovo di Subbiano. Lo Scudo di Pan infatti effettuò una raccolta di denaro in favore di Buck, con lui presente in braccio ai volontari dell’associazione, avvertendo gli avventori che le eventuali offerte raccolte servivano per l’acquisto di un carrellino per il cane paralizzato. Fu così che i 300 euro necessari vennero raccolti nel giro di poche ore e due giorni dopo Buck aveva il suo veicolo personale! Buck, come tutti i cagnolini ospiti del rifugio è adottabile solo a distanza (vedi sezione dedicata, clicca ADOZIONI A DISTANZA).

aggiornamento 3 agosto 2022: purtroppo oggi il nostro amatissimo cagnolino con gli occhi dolci ci ha lasciato…buon ponte tesoro,ci mancherai tantissimo.

 

2021: Buck si gode il sole nel suo spazietto all’aperto dedicato. Più dietro, il suo amico Teo.

Luna

” Ciao io sono Luna, la mia vita è iniziata davvero male perchè la mia mamma è stata uccisa da un cane e io e la mia sorellina siamo le uniche sopravvissute… Siamo state accolte da una persona e qualche mese dopo ho cambiato casa e ho conosciuto quella che sarebbe diventata la mia Famiglia. Ero talmente piccola che mi hanno viziata e coccolata ogni giorno, pensate che mi sono conquistata il lettone già la prima sera (in seguito poi ho conquistato anche la mia sedia a tavola per osservare dalla migliore posizione e persino la tastiera del pc). Dopo una grande perdita nella mia Famiglia ho giurato di stare accanto per sempre alla mia padroncina che aveva 8 anni, e così è stato fino a oggi… ”

Ciao Piccola mia, sono felice di essere cresciuta con te in questi 16 anni e so che lassù continui a farmi le fusa…
Maria Luisa

Flippo Lippo

Con la tua morte, il tempo è stato risucchiato indietro di quindici anni. Era il settembre del 1997 quando ti trovammo, cucciolo di cinque mesi, dentro un fosso e da lì ti togliemmo, vinta la tua paura e diffidenza, avvolgendoti in un caldo plaid. Stamani, primo dicembre 2012, il fosso te lo abbiamo scavato noi; lì ti abbiamo riposto con tutta la cura e l’amore possibili, avvolto in un caldo plaid, e con tutta la cura e l’amore possibili ti abbiamo ricoperto di terra, piano piano…
La notte ci avevi svegliato con un flebile mugolìo dalla tua cuccia: sentivi che la morte stava arrivando. Ci siamo alzati, ti abbiamo sollevato e portato nel “lettone grande” in mezzo a noi, come quando eri cucciolo. Lì sei spirato alle prime luci dell’alba, sereno per la nostra presenza…
Per Lo Scudo di Pan sarai sempre il simbolo del coraggio; per Maria Pia ed Andrea sarai sempre Flippo Lippo, il nostro indimenticabile, tenero, generoso amico. Che la terra ti sia leggera come tu lo fosti per lei!
Maria Pia e Andrea

 

Cosimino

Ciao Cosimino!
Sarai nel mio cuore per sempre…
Letizia