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Paradiso

Rosetta

Rosetta, anche lei, ci ha lasciato in questo 2017. Abbiamo finito le parole, per salutare chi ha deciso di andare via, ma, credici, non le lacrime. Ciao micia delicata. 

Questa era la sua storia:

Rosetta era una micia timida. 
Bellissima, dagli occhi esotici color arancio chiaro e dal meraviglioso e lungo mantello grigio sfumato.
Purtroppo Rosetta è una micia Felv+ (leggi l’articolo per capire cosa significa) e poi era così schiva…
Era. Un giorno Rosetta ha deciso di fidarsi. C’era un’ospite nuova al rifugio, passata per fare due coccole ai gatti che non hanno casa. E lei ha sentito un nuovo odore, chissà, forse quello di tanti altri gatti, quelli a cui l’ospite bada in una colonia, o quello della sua micia di casa…fatto sta che Rosetta ha deciso che forse era il momento di fidarsi. Si è fatta coccolare la prima volta…ed è stata solo la prima!
Oggi Rosetta ama le coccole e soprattutto la sua fantastica spazzolina per il pelo!!! – Oh, sapete quanto ne ha, di pelo superfluo, quando c’è la muta???
Insomma, se vi avanza del tempo e volete avvicinarvi a questa bella gattina “una volta” timida, se vi svegliate la mattina con la voglia di spazzolare per una mezzora…chiedete di Rosetta!!

L’anima nera del rifugio: Lo Scuro

Quando arriva l’inverno lo sappiamo, lo sappiamo che per i mici più anziani, più fragile, sarà difficile.
Questo inverno davvero, è cominciato con tante perdite. Anche Lo Scuro è andato via, sul ponte dell’arcobaleno.
Anche da lì, siamo sicuri, ci scruterà, sospettoso e battagliero, in tralice.

Questa era la sua storia:

Sono sempre nascosto. Raramente riuscirete a vedermi, perché sono schivo, ho un brutto carattere. Ma ogni gregge ha la sua pecora nera, che controlla tutto dalle tenebre, da così tanto tempo ormai che la data si è perduta negli archivi dello Scudo di Pan…Sono Fiv positivo ma soprattutto…Scuro.

Venite a vedermi, se ci riuscite.

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Amaranta

Amaranta era con noi solo da poco.
Si chiamava così perché era stata recuperata vicino allo stadio di Arezzo.
Era una micia dal carattere meraviglioso, ma un brutto tumore l’ha portata via troppo in fretta…

Ciao piccina.

Grigetta

Cari amici,
prosegue il triste elenco di coloro che hanno lasciato lo Scudo di Pan.
Se n’è andata anche Grigetta, con il suo carattere difficile, ed i suoi problemi di salute.
Ci dispiace tanto piccolina.

Questa era la sua storia:

Grigetta è stata da poco accolta nel nostro rifugio, viene da Roma.
E’ una micia davvero graziosa, dal bel manto grigio tigrato. Avrà però bisogno di un po’ di cure, qui da noi: è fiv positiva, e leggermente incontinente. Siamo sicuri però che, con le nostre attenzioni e un po’ di amore, potremo presto cancellarle dal musetto quell’espressione un po’ scura. Intanto abbiamo provveduto a trovarle una sistemazione d’eccezione: nel recinto “privato”!! Tranquilla micina, ti riporteremo il sorriso!!

 

 

Ron

E’ arrivato l’inverno, e si sta portando via tutti i nostri gatti vecchini, quelli più fragili, quelli malati.
Dopo Hufem, anche Ron ci ha lasciato. Era malato, era già molto anziano quando è arrivato da noi…eppure ci ha conquistati col suo meraviglioso carattere, e ci lascia un meraviglioso ricordo.

Ciao Ron!

Questa era la sua storia:

Sono arrivato il 19 di marzo un pochino provato allo Scudo..(prima foto) mi sono lasciato curare e coccolare, anche se sono un vecchio gattaccio di strada dalla pelle dura, ho apprezzato cibo buono, lettiera pulita e copertina di pile…Poi sono uscito nel recinto con un sacco di colleghi gatti, più o meno simpatici, ma mi sono ambientato bene…Sono un duro con il cuore tenero e le fusa facili, io!
L’ultima foto è di questa mattina..beh..nonostante tutto, età compresa, ho ancora un bel fisichetto😎
Quindi, se qualche umano avesse anche voglia di portarmi con sé, per regalarmi una pensione sicura e al caldo…beh…io ci verrei…Mi trovate nella casina dei “gatti sani”, vi aspetto per raccontarvi la mia vita On The Road.
Con simpatia, Ron.

 

 

Hufem

Oggi è stata una pessima giornata.
Il tempo uggioso, il sole che non buca le nuvole, l’aria densa di umidità che ti entra fin nelle ossa.
E sei già stanco. Quella stanchezza che ti logora, ti corrode. E ci affanniamo a finire l’ennesima relazione, a compilare l’ennesimo foglio che non lascerà nulla di noi ai posteri ma, forse, ti auguri, un giorno servirà a scaldare qualcuno durante un gelido inverno.
Insomma una giornata di quelle che non ti andrà di ricordare.

Poi capitano quelle cose che te la rendono tremenda, che sono la goccia che fa traboccare il vaso, che ti fanno venire voglia di gridare e rovesciare il tavolo.
Oggi Hufem ci ha lasciato, il nostro vecchietto coccolone, che incoraggiava gli altri mici ad avvicinarsi agli umani, che si fidava, che non vedeva l’ora di ricevere una carezza, di dare un cozzino, che per tanti anni ha aspettato una casa, di nuovo. 
Siamo affranti, Hufem, non ce l’abbiamo fatta.
Non ci siamo riusciti. 
E non ci resta che il rimpianto, e, per fortuna, il ricordo di un gatto speciale, che ha toccato il cuore di tutti quelli che l’hanno conosciuto.

Hufem è stato nostro ospite dall’ottobre del 2007. 

Questa era la sua storia:

21/06/2017

Cosa succede quando un animale di famiglia perde l’unica persona che lo amava veramente, che lo difendeva dall’insofferenza degli altri parenti? Succede che quell’animale viene subito allontanato da casa. Così è stato per Hufem, un meraviglioso gattone tigrato che adorava la ragazza con la quale divideva tutto in casa, momenti belli e momenti burrascosi, carezze, fusa, pianti e urla!

La sua giovane padroncina era affetta da disturbi della psiche ed era caduta nella trappola delle droghe pesanti: la casa dove abitava con i suoi genitori diventava in certi momenti un inferno. Lei tentò varie volte il suicidio, infine venne ricoverata in modo stabile in un centro specializzato per alleviare, se non guarire, il suo desiderio di autodistruzione.

Hufem sarebbe finito sulla strada se un’assistente sociale, che seguiva da mesi la ragazza, non avesse acconsentito ad esaudire il suo più forte desiderio: sistemare presso qualcuno l’ unico, vero affetto della sua tribolata vita.